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Lo sci nordico comprende le gare di salto nelle quali assume un peso rilevante lo stile dello sciatore al di là dell'esito del suo salto. Esso è misurato dallo spigolo superiore del trampolino al punto medio fra i piedi dell'atleta nel momento in cui gli sci toccano il terreno. Lo stile è giudicato soprattutto dalla posizione degli sci (devono essere paralleli) e dei piedi.
L'atterraggio dovrebbe avvenire a piedi uniti con le gambe che vanno a formare un angolo acuto. Il saltatore deve mantenere una posizione di equilibrio sul raccordo e sul piano di arresto; il giudice penalizza l'atleta il cui stile non è conforme a quanto detto concedendogli un massimo di venti punti (non più di dodici a quanti cadono o perdono l'equilibrio al momento dell'atterraggio.
Le prove di salto sono disputate su installazioni artificiali che si avvalgono di un trampolino di varia grandezza: piccolo se non supera i quaranta metri, medio se raggiunge un massimo di sessanta metri e grande se tocca gli ottanta metri.
Il trampolino non dovrebbe raggiungere altezze elevate non solo per l'incolumità fisica dell'atleta ma anche per permettergli di riuscire in salti dove l'armonia dello stile non viene intaccata a causa del raggiungimento di distanze eccessive.
La gara di salto si basa, dunque, su peculiari principi tecnici dai quali lo sciatore non può prescindere se vuole ottenere il massimo del punteggio attribuito dai giudici.
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